| Camminava nella Piazza Rossa, senza un motivo preciso. Era mattina presto e poteva godersi quel piccolo angolo di Mosca tutto per se: già verso le otto potevano vedersi i primi viandanti, poi col passare del tempo quella piazza diventava brulicante di vita. Abel aveva scelto però di starsene solo, quella mattina, e di uscire di casa alle 5 e mezza. Non era un tipo mattiniero lui, anzi, si poteva dire che, come prete, era abbastanza vizioso: amava il cibo, dormire, le comodità e, perchè no, anche le belle donne. Quella mattina aveva voglia di pensare, come se non lo facesse già abbastanza. Aveva incontrato un bel pò di persone, da quando era a Mosca e, specialmente quell'incontro che aveva avuto col vampiro, gli avevano riportato alla mente il passato. Lilith, la sua morte, la missione che si era incaricato di portare a termine. Davvero avrebbe rispettato la sua promessa? Come poteva un semplice prete come lui riuscire a difendere gli altri, quando poi nasconde il nemico più grande dentro di se?
Istintivamente portò una mano ai capelli ed incontrò il laccio che li legava: lo tolse e lasciò libera la folta capigliatura argentea. Tolse anche gli occhiali, avrebbe tolto anche il mantello, l'abito, la croce che portava, tutto, se fosse stato possibile. Sbandò verso una panchina, si sedette pesantemente e restò a guardare le vie di Mosca che si incrociavano, si fondevano e poi si dividevano di nuovo. Come la vita, pensò.
Però, non poteva deluderli, loro. Eshtel, in particolare, tutti quelli che l'avevano aiutato, durante il suo percoso di prete itinerante, coloro che avevano creduto in lui. Di solito si mostrava agli altri simpatico, socievole, pasticcione. Ed in fondo lo era, era davvero Abel. Sorrise per un attimo, poi portò la mano al mento. Abel, Abel...sempre il solito padre Abel! Il solito pasticcione...ricordi, quando te lo dissero? Che misera vita la tua...costretto a mimare, ad interpretare una vita che vorresti avere, una vita che una volta ti apparteneva...però, questo mondo, lo sento ancora, lo voglio cambiare, voglio di nuovo essere un uomo..non..un..mostro..
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