Into the Twilight__{GdR, Grafica, Off Topic}

Sempre il solito Padre Abel!

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Abel Nightroad_
view post Posted on 29/6/2008, 12:08




Camminava nella Piazza Rossa, senza un motivo preciso.
Era mattina presto e poteva godersi quel piccolo angolo di Mosca tutto per se: già verso le otto potevano vedersi i primi viandanti, poi col passare del tempo quella piazza diventava brulicante di vita.
Abel aveva scelto però di starsene solo, quella mattina, e di uscire di casa alle 5 e mezza.
Non era un tipo mattiniero lui, anzi, si poteva dire che, come prete, era abbastanza vizioso: amava il cibo, dormire, le comodità e, perchè no, anche le belle donne.
Quella mattina aveva voglia di pensare, come se non lo facesse già abbastanza.
Aveva incontrato un bel pò di persone, da quando era a Mosca e, specialmente quell'incontro che aveva avuto col vampiro, gli avevano riportato alla mente il passato.
Lilith, la sua morte, la missione che si era incaricato di portare a termine.
Davvero avrebbe rispettato la sua promessa?
Come poteva un semplice prete come lui riuscire a difendere gli altri, quando poi nasconde il nemico più grande dentro di se?

Istintivamente portò una mano ai capelli ed incontrò il laccio che li legava: lo tolse e lasciò libera la folta capigliatura argentea.
Tolse anche gli occhiali, avrebbe tolto anche il mantello, l'abito, la croce che portava, tutto, se fosse stato possibile.
Sbandò verso una panchina, si sedette pesantemente e restò a guardare le vie di Mosca che si incrociavano, si fondevano e poi si dividevano di nuovo.
Come la vita, pensò.

Però, non poteva deluderli, loro.
Eshtel, in particolare, tutti quelli che l'avevano aiutato, durante il suo percoso di prete itinerante, coloro che avevano creduto in lui.
Di solito si mostrava agli altri simpatico, socievole, pasticcione.
Ed in fondo lo era, era davvero Abel.
Sorrise per un attimo, poi portò la mano al mento.
Abel, Abel...sempre il solito padre Abel! Il solito pasticcione...ricordi, quando te lo dissero? Che misera vita la tua...costretto a mimare, ad interpretare una vita che vorresti avere, una vita che una volta ti apparteneva...però, questo mondo, lo sento ancora, lo voglio cambiare, voglio di nuovo essere un uomo..non..un..mostro..


 
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Ala Nera
view post Posted on 29/6/2008, 20:51




SPOILER (click to view)
Ed eccomi a rompere le palle al prete senza palle :D


Detestava passare tutta la notte sveglia,sorseggiando caffé alla scrivania.Detestava dover fare gli straordinari per qualcun altro.Detestava,detestava tutto profondamente.Cominciava ad odiare anche Mosca e i suoi strambi abitanti.Si sentiva l'unica persona con un po' di raziocinio in mezzo a quel mare di cretini.
Odio,odio,astio profondo.Una notte alla scrivania non le aveva fatto bene.Le aveva tolto il suo animo generalmente tranquillo e disponibile.Dannato sonno arretrato...non aveva un bell'aspetto e purtroppo lo sapeva.Che poteva farci?Non era una donna che si portava appresso in borsa tutto l'occorrente per il trucco.Quello semmai lo sostituiva alla sua pistola,che portava praticamente ovunque,anche in bagno.No,beh,ora non esageriamo.In bagno non la portava,ma si sentiva sicura ad avercela accanto.
Finalmente verso le otto del mattino fu libera.Via scartoffie,benvenuta aria aperta!
I suoi piedi stanchi la condussero ad un caffé non molto distante dal Cremilino,vicino al quale lavorava.Poco le importava di avere gli occhi segnati dalle ore di sonno non retribuite,entrò ed ordinò un caffé ed una pasta calda.Il luogo era fin troppo chiassoso.E lei fin troppo coi nervi a fior di pelle.Bevve frettolosamente il caffé senza versarsi lo zucchero,pagò i rubli del conto ed uscì più velocemente che poté.
Prese con sé la pasta,una sorta di bombolone parecchio grande e si sedette su una delle panchine vuote della piazza.Si disse mentalmente di rilassarsi,mentre mandava giù la sua colazione e cena.
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 29/6/2008, 21:01





SPOILER (click to view)
....

Troppo pensieri, panchina troppo comoda, i capelli sciolti.
L'aria era tremendamente soffice, a quell'ora di mattina, quindi si addormentò.
Senza troppi problemi si accucciò sulla panchina, si mise quasi in posizione fetale, per poi lasciarsi andare al sonno.
Non seppe quanto tempo dormì, nè se qualcuno rise, vedendolo così steso sulla panchina e, allo stesso tempo, conciato in quel modo.
Anche quando si risvegliò, fece tutto molto tranquillamente: un piccolo sbadiglio, uno stiracchiamento, sistematina ai capelli e...
Perchè alzarsi? In fondo le panchine erano pubbliche ed ognuno poteva farci quello che gli pareva.
Notò con sollievo che nessuno, mentre dormiva, gli aveva tirato qualche brutto scherzo. Nessuno, inoltre, gli dava troppa importanza: chissàse era un'abitudine di Mosca, quella di dormire sulle panchine..
Si sistemò meglio, senza legarsi i capelli e senza rimettersi gli occhiali, e rimase a guardare la folla che danzava sulla piazza, da destra a sinistra, dall'alto verso il basso.
 
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Ala Nera
view post Posted on 30/6/2008, 09:33




SPOILER (click to view)
-___- ma tu guarda che barbone!


Mangiare la tranquillizzava.Mandando giù dolci bocconi sbolliva l'astio e tutta la rabbia che aveva in corpo.E la fece persino accorgere che quella dose di pasta era forse troppa!Le lanciò uno sguardo rendendosi conto che non era proprio della misura del suo stomaco,sebbene affamato.Va beh,per un giorno...avrebbe saltato il lavoro e si sarebbe dedicata un po' a sé stessa.Non poteva andare avanti così,lavorando per altri scansafatiche.
Racchiuse la pasta dolce attorno ad un fazzoletto di carta preso dalla borsetta,nel mentre si guardava attorno alla piazza.Non credeva che avrebbe finito di mangiare quella pasta per pranzo né se la sentiva di farla fuori nel pomeriggio.Le rimaneva solo da gettarla in un cestino,il più vicino si trovava accanto ad una panchina su cui dormiva placidamente un clochard piuttosto anziano,dai capelli argentei.Era sicura che non fosse giovane,anche se non gli vedeva il viso...chi accidenti si colorava i capelli di quel colore e poi si metteva a dormire sulle panchine,come un senzatetto?
S'alzò,incamminandosi verso quella panchina.Il barbone si era appena svegliato e aveva inforcato un paio d'occhiali,si guardava attorno,ma lei continuò la sua camminata tranquilla verso il cestino.Le passò per la mente che quel poveretto...poteva avere fame.
Si fermò di fronte al cestino,lanciando occhiate al barbone dal viso stranamente troppo giovanile per quella tonalità di capelli -beh,sono i miracoli della chirurgia plastica,si disse,forse prima di perdere soldi era stato un riccone che poteva permettersi interventi di ogni genere- e poi gli lanciò un'occhiata.
Frugò nella borsa,tirò fuori la pasta avvolta nel fazzoletto e gliela porse,un'espressione indecifrabile sul viso.
«Immagino abbia fame» gli disse in tono piatto.
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 30/6/2008, 14:19




Smise di spiare la folla quando sentì una voce molto vicina a lui.
In effetti non l'aveva nè nominato, nè gli aveva fatto qualche cenno che gli potesse far capire che ce l'aveva con lui, ma si voltò lo stesso.
Era una donna, alta e dai capelli castani, che gli stava porgendo un qualcosa che assomigliasse ad un pezzo di ciambella.
Forse in quel momento non aveva fame, ma la sua filosofia di vita gli imponeva di accettare qualsiasi cosa fosse commestibile.
Inoltre, s'era appena svegliato e sì sà, dopo un bel sonnellino non c'è nulla di meglio di un pò di cibo!
Abel sorrise, aggiustandosi gli occhiali, il suo solito tic.
Grazie!, disse con fare molto allegro e cordiale, per poi prendere il pezzo di dolce, per poi portarlo alla bocca.
Ebbe l'accortenza di contenersi e di mangiare piano, di solito preferisce letteralmente ingozzarsi.
Forse la donna l'aveva scambiaa per un barbone, per questo gli aveva offerto quel cibo. Poco male, avrebbe lo stesso mangiato, quel giorno, quindi non gli era andata del tutto male.
 
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Ala Nera
view post Posted on 1/7/2008, 21:34




Mentre l'uomo mangiava,ebbe modo di osservarlo.
Strano,davvero molto strano.Un viso affilato,ancora nel fiore degli anni.Né troppo giovane né troppo anziano.Gli occhiali gli conferivano un'aria essenzialmente saggia,lo invecchiavano.Angelica provava una sorta di repulsione ed attrazione nei confronti degli occhiali,poteva parere strambo,però era così.Lo invecchiavano.Gli davano,anzi,un'aria da professore saccente o da persona importante!
Il modo in cui mangiava,stando muto,le faceva provare una sorta di...tenerezza.Sì.Tenerezza?!
La donna si riscosse,portata bruscamente alla realtà dal suo raziocinio.Era un barbone,santi numi!Poteva essere chiunque.Gli aveva offerto da mangiare solo per togliersi uno sfizio...senza riuscire a sopprimere il suo istinto naturale di donna protettrice nascosto nel profondo dell'animo,per mano della freddezza.
Angelica si strinse nelle spalle e lo fissò negli occhi,concentrati sulla pasta.
«Ti piace?» gli chiese,con cautela.
Cristo,Angie!Non ti mangia!Sta' tranquilla,per amor del cielo...
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 2/7/2008, 08:18




Non si preoccupò di risponderle subito, preferì prima finire la pasta.
Aveva davvero un sapore molto dolce e, al ricordo di una delle ultime cose che aveva mangaito, cioè dei biscottini secchi ed amari che aveva preso all'aereoporto di Mosca, il dolce che la ragazza gli aveva offerto gli sembrò ambrosia.
Si pulì la bocca con un fazzoletto che prese dalla tasca e sorridendo annuì. Sì,sì molto buona...
Un pensiero gli morì in mente. Sarebbe stato gisuto ricambiare il favore ed offrirle qualcosa da mangiare, ma una delle sue prerogative era non avere un soldo bucato nelle tasche. E, in quel momento, il cervello gli riportò alla mente quel piccolo particolare.
Vabeh, lasciamo perdere..
Si alzò, e potè vedere che superava di molto la donna: succedeva sempre così, doveva ancora trovare qualcuno che fosse alto uguale o più di lui.
Portò un pò le braccia all'indietro, come per stiracchiarsi e sfortunatamente la sua croce, che aveva ben nascosto in una tasca del mantello, uscì fuori, mettendosi in bella mostra.
Abel la prese repentinamente e la rimise in tasca.
Non che si vergognasse ad essere un prete, per carità, soltanto che quella croce significava molto di più per lui, il marchi del suo peccato, la chiamava.
Cercò di fare il disinvolto e, come di solito fa, si aggiustò gli occhiali.
 
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Ala Nera
view post Posted on 2/7/2008, 14:17




L'altezza del clochard non la spaventava...l'aspetto fisico non era tutto,Angelica non si faceva intimorire da quei due metri,e forse più,d'altezza.La figura così slanciata le dava un senso quasi di calma,come se fosse una sorta di gigante gentile.Dovette fare qualche passo indietro per riuscire a fissarlo negli occhi dietro le lenti degli occhiali tondi.
Tutte quelle stranezze però non la mantenevano calma,no.Per nulla,tuttavia non traspariva niente della sua agitazione se non appena in superficie...e poteva essere solo un'illusione.
Angelica sorrise all'uomo con tutta l'educazione di cui era capace in quel momento alquanto strambo,notando il gesto di nascondere una croce.
«Ti mancano soldi,vedo...» la sua era una supposizione...magari quel tipo senza nome ed identità poteva essere l'uomo più ricco di tutta la Russia, e per evitare le ansie della vita quotidiana delle persone abbienti andava in giro atteggiandosi a poveretto...
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 2/7/2008, 14:30




Si passò una mano tra i capelli: quella ragazza aveva toccato un tasto dolente.
I soldi erano un suo costante problema, non perchè fosse spendaccione. Come se qualcuno avesse deciso che non doveva avere più di 10 rubli alla volta in tasca.
Quando era nella sua vecchia parrocchia, riusciva a sgraffignare qualcosa dalla mensa, a volte si faceva offrire le cene.
Ora che era solo, invece, si doveva arrangiare. A quel punto, allora, sperava di trovare persone come quella donna ogni mattina, sai che vantaggio!
Sorrise un pò impacciato, Già, sono costantemente al verde io,purtroppo, poi si accorse di aevre ancora i capelli sciolti.
Frugò per un pò tra le tasche per poi legarseli.
Diede uno sguardo alla piazza che si era nettamente popolata da quando era sceso e si era addormentato sulla panchina, poi ritornò a guardare la ragazza.
 
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Ala Nera
view post Posted on 6/7/2008, 20:05




SPOILER (click to view)
Scusa il vergognoso ritardo,Abeluccio mio u,u


Alzò un sopracciglio.Un prete (aveva notato la croce) per giunta al verde?Di che si stupiva,in fondo...Mosca era Mosca.Punto.
E a capo.
Cominciava sinceramente ad incuriosirla,ma la cosa che la colpiva era la scioltezza con cui parlava di sé e le si rivolgeva.Che lei sapesse,i preti non erano soliti confessare i loro problemi al primo che passava.Soprattutto una donna,piacente come lei.
Un sorrisino le nacque spontaneo sulle labbra senza poter far nulla per trattenerlo e d'altronde non era intenzionata.Intrecciò le dita delle mani dietro la schiena e gli diede le spalle, sospirando appena.
«Un prete squattrinato, signor...?» gli chiese lasciando in sospeso quella domanda...a cui era sottointesa una risposta.Magari...magari sapendo il suo nome poteva scoprire qualcosa in più su di lui.Un nome era un suono,quello era vero...ma dava un senso di sicurezza,che quell'uomo le dava e sottraeva,allo stesso tempo.
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 6/7/2008, 20:17




Abel Nightroad.
Sapeva che era un nome abbastanza insolito, ma doveva soltanto ringraziare quelli che glielo avevano messo.
Già, quelli, non aveva avuto il privilegio di avere una padre ed una madre, almeno non fin dalla nascita, che gli avessero dato un nome, magari di famiglia.
E l'unica famiglia alla quale apparteneva, la famiglia Nightroad, s'era sgretolata a causa sua e del suo...fratello.
Ancora oggi però chiamarlo così gli faceva male.
Tolse quasi subito quell'espressione un pò sofferente che era apparsa sul suo volto, la donna non l'avrebbe comunque vista, dato che era di spalle.
E lei..?
Evitò di darle appellativi, come signora o signorina, sapeva che se c'era la possibilità del 50 percento di prenderci giusto, per lui si riduceva al 5. Meglio star zitti.
 
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Ala Nera
view post Posted on 10/7/2008, 07:24




Si spostò di lato,in modo da poter almeno vedere il suo profilo.Non le piaceva per niente parlare con chi le dava le spalle.
Quel nome la lasciò in parte stranita,probabilmente padre Abel -o don Nightroad se preferiva- non era russo,come lei del resto: per quanto la donna avesse studiato quella lingua,non era mai riuscita a correggere la sua pronuncia,la quale aveva evidenti tendenze di accento della zona di New York.
Toccava a lei dire il suo nome ora.La cosa buffa era che padre Abel si ostinava a darle del Lei,come se fosse chissà quale grande persona importante...
«Il mio nome è Angelica Bustos,comunque» non era abituata a dirlo completo,nome,secondo nome,primo e secondo cognome;solitamente abbreviava.
«Non sei di qua,vero,padre Abel?» gli chiese con un'evidente ironia nelle sue parole,riferendosi più al nome che al suo accento e cadenza nel parlare russo.
 
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Abel Nightroad_
view post Posted on 10/7/2008, 12:05




Sentirsi chiamare ''padre Abel'' fu un sollievo.
A volte gli davano appellativi non molto simpatici, affiancando alla parola 'prete' i più svariati insulti. I più fantasiosi poi utilizzavano invece 'Cane del Vaticano'.
Certo, di solito questi bei soprannomi erano frutto delle menti dei suoi nemici, ma in ogni modo Padre Abel suonava decisamente meglio.
Già..si sente vero? Sono originario dell'Inghilterra, sono qui da poco...
Quella di parlare era una delle sue caratteristiche: s'era trovato in moltissimi guai a causa di questo suo chiacchierio.
Anche mentre combatteva, non riusciva a tener chiusa la bocca. Questa regola naturalmente vale per tutte le varie cavolate che Abel sarebbe capace di dire. Per quanto riguarda altre situazioni, invece, ha le labbra serrate.
 
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12 replies since 29/6/2008, 12:08   206 views
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