Ingrid.x_ |
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| Il negozio l'aveva chiuso ore fa, per il momento girava. Girava e volteggiava, come sempre, ombrellino alla mano, gambe leggere per correre e saltare. Quella sera aveva una gomma, tra le labbra, invece del solito lecca lecca, una gomma scura e doppia che i suoi denti faticavano a masticare. Si lasciò guidare dall'istinto e l'istinto la portò verso il cimitero di Mosca, visitato giusto qualche volta, da quando era a Mosca. Lei preferiva le strade, saltellare tra di esse, e guardare le persone, scrutarle e rubarle i segreti dell'anima attraverso gli occhi. Entrò in quel luogo cupo con passo leggero, cambiando cadenza, poggiando l'ombrellino sulla spalla. Il gatto non era di nuovo con lei, sempre a casa lui, a sporcare il bianco latte delle pareti della sua casa. Sentì una strana presenza lì, una tra l'umano e il non, tra il vivo e il non... S'incamminò verso di essa, stesso passo, stessa gomma spessa tra i denti.
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